Mortal Kombat 1 è il titolo più atteso dai fan dei picchiaduro a duelli che dopo l’eccellente Street Fighter 6 sperano di fare il bis con quello che a tutti gli effetti è il reboot della serie di NetherRealm e Warner Bros. Games. Quel numero 1 infatti sta lì ad indicarci che si ricomincia da capo, che l’universo immaginifico è quello che abbiamo imparato a conoscere ed amare nel corso degli anni ma da una nuova prospettiva del tutto inedita.

Abbiamo avuto modo di provare Mortal Kombat 1 grazie ad uno “stress test” che si è tenuto per qualche giorno sia su Playstation 5 che su Xbox Serie X|S. Dopo aver giocato il videogame sulla console di casa Microsoft, siamo pronti a raccontarvi come è andata…

mortal kombat 1

Lo “stress test” ci ha consentito di provare il gioco sia nel multiplayer PvP 1vs1 on line ma a sorpresa ci consentiva anche di provare una versione “mini” delle mitiche torri. Sorpresa decisamente gradita che si accompagnava alla disponibilità limitata dei combattendi disponibili, più specificatamente Kitana, Kenshi, Liu Kang e Sub-Zero. Non c’era ovviamente alcuna traccia della trama che dopo il primo trailer non vediamo l’ora di scoprire e conoscere più da vicino ma se ne riparlerà oramai ad uscita del gioco completo.

Vi diciamo subito che l’esperienza di gioco è stata quasi del tutto pedissequa tra la modalità offline e le partite on line con queste ultime che davvero raramente presentavano qualche micro lag. Elementi che, sia chiaro, non andavano ad inficiare in alcun modo la validità degli incontri. Tra l’altro questi stress test sono fatti appositamente per ottimizzare il codice e con ancora quasi tutta l’estate a disposizione, è possibile che la versione completa del gioco, in arrivo il 19 settembre, sarà scevra di questi contenuti.

La prima evidente novità che si incontra giocando con Mortal Kombat 1 è la presenza di un personaggio “Kameo“. Anche qui il numeri di combattenti era limitato, più esattamente a Kano, Sonya e Jax. In pratica i “Kameo” potranno essere richiamati dal giocatore tramite un pulsante ed interveranno in nostro aiuto con vari tipi di mosse sempre richiamabili da noi. Il Kameo dunque può considerarsi come una sorta di “enforcement” nei nostri combattimenti e non come un tag team partner, utilizzando un gergo da Wrestling.

All’atto pratico, ci sono molte possibilità di sfruttare al meglio il “Kameo” e la sensazione è che il combattimento combinato fra il nostro personaggio “principale” ed il “Kameo” sarà un elemento tutt’altro che secondario per cercare di portare a casa più vittorie possibili. Tra l’altro saranno anche coinvolti nel Fatal Blow, una super mossa ripresa dall’altro caposaldo di NetherRealm, Injustice, e che se va a segno può capovolgere le sorti di un incontro anche quando siamo incredibilmente in svantaggio.

Ultima analisi infine per la realizzazione audiovisiva. Se pur ovviamente siamo di fronte ad una porzione di gioco limitata, il quadro che emerge da questa prova è molto positiva. NetherRealm ha deciso di realizzare il gioco con Unreal Engine 4 ma la sensazione è che lo abbiano spremuto fino al limite per darci una grafica molto “piena” e ricca di particolari. Nell’insieme il titolo è fluidissimo sempre a 60 fotogrammi al secondo con ambientazioni dinamiche al punto giusto e delle animazioni davvero convincenti.

Anche il sonoro svolge benissimo il suo ruolo sotto ogni punto di vista: con la versione finale sarà poi da valutare la qualità del doppiaggio in italiano visto che nello stress test non c’era alcuna traccia del nostro idioma.

Insomma, come si suol dire in questi casi, se il buongiorno si vede dal mattino Mortal Kombat 1 ha tutte le carte in regola per rendere l’autunno caldissimo a vecchi e nuovi fan che potranno entrare nel truculento universo immaginifico di NetherRealm grazie ad una nuova incarnazione che già da questo stress test sembra pronta a regalarci ore ed ore di “viuleeenz” (cit.) no stop in single o in multiplayer.