Dragon Age Veilguard, disponibile per Playstation 5, Xbox Serie X|S e PC (la versione da noi testata), è uno dei titoli più discussi e controversi degli ultimi anni. Divisivo in quasi ogni aspetto, il gioco è riuscito a conquistare sia punteggi perfetti che stroncature decise, lasciando i giocatori con opinioni fortemente contrastanti. Veilguard propone un’esperienza Dragon Age mai vista prima, tanto da essersi spinto a ridefinire la propria identità, pur rimanendo ancorato alla sequenza narrativa della serie.
Questo cambiamento ha suscitato un dibattito acceso, e proprio la polarizzazione delle opinioni è diventata uno dei tratti distintivi del gioco.
Una Controversia tra Ideologia e Inclusività
Uno dei temi più discussi di Dragon Age Veilguard è senza dubbio l’inclusività nel suo editor di personaggi. Sebbene si sia lavorato per offrire maggiore varietà e opzioni che riflettano gusti e preferenze moderne, questo intento risulta comunque limitato. Manca ancora un’ampia gamma di funzionalità, un’assenza che ha deluso molti che si aspettavano un approccio all’inclusività ancor più ampio e davvero aperto a tutte le esigenze. Sulle questioni ideologiche in generale, tuttavia, preferiamo non prendere posizioni: che si tratti di rappresentazioni inclusive o di elementi legati a stereotipi e ideologie militari in molti giochi, queste restano scelte degli sviluppatori e non possono essere valutate come elementi esclusivamente positivi o negativi. Il valore della libertà di scelta e la varietà nell’offerta rimangono al centro delle nostre considerazioni.
Narrazione e Stile Visivo: la “Marvelizzazione” di Dragon Age
Il secondo tema divisivo è quello legato all’estetica e alla narrazione del gioco. Veilguard si presenta come un sequel diretto dei capitoli precedenti, ma si discosta radicalmente nello stile visivo e nelle dinamiche narrative. Dragon Age Veilguard si è ispirato alle produzioni cinematografiche più epiche e spettacolari, tanto da essere stato definito da molti una “Marvelizzazione” della saga. Gli sviluppatori hanno scelto di portare avanti la storia con una regia molto più cinematografica rispetto al passato, e questo si riflette nelle cutscene dettagliate, nella coreografia delle battaglie e nei dialoghi tra i personaggi. È uno stile che richiama inevitabilmente l’estetica Marvel, fatta di azione epica e di interazioni leggere e “simpatiche” tra i protagonisti, quasi a spezzare la tensione.
La regia cinematografica è curata nei minimi dettagli e dona un’atmosfera fresca alla serie, facendoci sentire immersi in un racconto epico e ben orchestrato. Tuttavia, comprendiamo perfettamente il disagio dei fan di vecchia data, che avrebbero preferito uno stile più tradizionale e atmosfere meno “pop”. Per chi è cresciuto con la serie e ama le atmosfere cupe e meditate tipiche di Dragon Age, questa trasformazione potrebbe risultare un vero stravolgimento, mentre chi apprezza un’azione più dinamica e sceneggiature leggere potrebbe trovarlo un’ottima aggiunta.
Grafica e Colonna Sonora
Passando agli aspetti più tecnici, Dragon Age Veilguard è indubbiamente un titolo di altissimo livello per quanto riguarda la grafica e il comparto sonoro. Le ambientazioni sono incredibilmente dettagliate e ricche di atmosfera, con un livello di profondità e ricchezza visiva che rende ogni angolo del mondo di gioco spettacolare e immersivo. Gli effetti visivi e le animazioni sono al top e contribuiscono a farci sentire davvero parte di questo mondo fantastico, regalando scorci memorabili e momenti di pura meraviglia.
La colonna sonora è altrettanto eccellente, supportando e arricchendo le scene con melodie evocative e adatte a ogni momento dell’azione. Che si tratti di una battaglia intensa o di un momento di tregua nei villaggi, la musica è sempre in sintonia con ciò che avviene su schermo, accentuando ogni emozione e rendendo l’esperienza più immersiva. La qualità del sound design è un elemento che, anche in un contesto così controverso, ha messo d’accordo quasi tutti. Eccellente anche l’interpretazione dei dialoghi disponibili soltanto in inglese ma con sottotitoli localizzati in italiano.
Un Gameplay Più Accessibile ma Meno Complesso
Una delle modifiche più significative di Veilguard riguarda il gameplay. Se i precedenti titoli di Dragon Age erano noti per la loro profondità ruolistica e la gestione accurata del party, Veilguard si sposta verso un action RPG decisamente più dinamico e accessibile, con un ritmo di gioco più veloce e snello. Questa trasformazione rende il titolo più fruibile anche per chi non è abituato a RPG complessi, ma inevitabilmente sacrifica alcune delle caratteristiche che avevano reso iconica la serie.
Molti veterani di Dragon Age potrebbero trovare questa “semplificazione” del gameplay un limite, e sebbene l’azione sia appagante e scorrevole, si percepisce una riduzione delle possibilità strategiche e un’attenzione minore alla costruzione complessa del personaggio. In particolare, l’interazione limitata con i membri del party ha lasciato molti perplessi: pur potendo impartire ordini, il giocatore non ha un controllo diretto sui compagni, il che limita l’immersione e riduce il coinvolgimento nei combattimenti di squadra.
Dialoghi e Narrazione
Un altro cambiamento sostanziale è quello legato ai dialoghi. Veilguard ha scelto di “asciugare” le conversazioni rispetto allo stile dialogico complesso e articolato dei titoli precedenti. Questo permette alla narrazione di procedere con un ritmo più fluido, ma a costo di sacrificare parte della profondità narrativa che caratterizzava Dragon Age. Alcune conversazioni, inoltre, sembrano essere scivolate in “cadute di stile”, con dialoghi a tratti meno ispirati e talvolta eccessivamente semplicistici, specie in confronto ai toni sofisticati dei capitoli precedenti.
Se da un lato questa scelta rende il gioco più accessibile e privo di lunghe pause per chi preferisce l’azione, dall’altro riduce quel senso di scoperta e introspezione che le conversazioni in Dragon Age erano solite offrire.
Un Mondo Affascinante ma Poco Interattivo
Il vero elemento che, a nostro avviso, costituisce l’unico macrodifetto oggettivo di Dragon Age Veilguard è la mancanza di interazione con l’ambiente e gli NPC. Se da un lato il mondo è meraviglioso da esplorare, dall’altro risulta frustrante per via della sua scarsa reattività. Possiamo, per esempio, colpire (se pur a vuoto sia chiaro…) con la spada i personaggi nei villaggi senza provocare alcuna reazione, un aspetto che fa calare il senso di immersione e realismo. Sarebbe stato molto più logico introdurre delle limitazioni nelle azioni di combattimento quando non si è in battaglia, e offrire invece una gamma più ampia di interazioni pacifiche e significative nei momenti di esplorazione.
La mancanza di conseguenze per le azioni al di fuori dei combattimenti e la scarsa interazione con gli elementi del mondo di gioco rappresentano un’occasione mancata per dare vita a un universo davvero reattivo e vivo. Anche l’interazione con gli NPC avrebbe potuto essere più articolata, permettendo ai giocatori di costruire legami e relazioni più profonde.
Dragon Age Veilguard Recensione – IN CONCLUSIONE
In conclusione, Dragon Age Veilguard è un titolo che difficilmente lascerà indifferenti, ma la cui valutazione dipenderà fortemente dalle preferenze personali del giocatore. Si tratta di un gioco che ha il coraggio di rompere con il passato, proponendo un’estetica più cinematografica, un gameplay più accessibile e una narrazione dallo stile hollywoodiano che lo rendono un’esperienza immersiva e appassionante. Per alcuni, la trasformazione di Veilguard sarà una ventata di aria fresca, un titolo avvincente e spettacolare che riesce a essere godibile e coinvolgente come action RPG. Per altri, rappresenta un allontanamento dalle radici della serie, con una perdita di profondità sia ludica che narrativa. Nonostante queste controversie, il nostro giudizio è complessivamente positivo. Al di là delle opinioni soggettive, Dragon Age Veilguard offre un comparto grafico meraviglioso, una colonna sonora impeccabile e un’azione piacevolissima che ci ha portato ad esprimere il voto finale che segue.