Mortal Kombat 1 Recensione del titolo più atteso dai fan dei picchiaduro a duelli che dopo l’eccellente Street Fighter 6 sperano di fare il bis con quello che a tutti gli effetti è il reboot (ma non solo…) della serie di NetherRealm e Warner Bros. Games.

Disponibile per console Playstation (la versione da noi testata più esattamente su PS5), Xbox, Nintendo Switch e PC, iniziamo la sua disamina da quell’1. Quel numero 1 infatti sta lì ad indicarci che si ricomincia da capo, che l’universo immaginifico è quello che abbiamo imparato a conoscere ed amare nel corso degli anni ma da una nuova prospettiva del tutto inedita. Si ricomincia da capo anche se siamo di fronte ad un sequel diretto dell’undicesimo capitolo e di quando Liu Kang acquisisce i poteri per plasmare una nuova linea temporale che è proprio quella che vivremo in Mortal Kombat 1.

Questo reboot/sequel si svolgerà nella modalità storia nell’arco di quindici capitoli che richiederanno una cifra simile di ore per essere portata a termine. Tra un combattimento e l’altro ci saranno ottime cutscene con tanti riferimenti metarefenziali a Mortal Kombat ma anche ad altre icone cinematografiche e videoludiche.

Ovviamente non vi diciamo di più per non rovinarvi la sorpresa ma possiamo dirvi che oltre a fatto di poter vivere le genesi alternative tipiche da multiverso di molti dei personaggi culto della serie, abbiamo davvero apprezzato il taglio dato allo story mode. Molto smart, molto capace di essere fruibile sia dal neofita che dall’appassionato “mortalkombattiano” oltre a svolgere la funzione di eccellente tutorial di base.

Passando al gameplay, la novità che si fa subito evidente giocando qualche partita a Mortal Kombat 1, è la presenza dei personaggi Kameo. In pratica i Kameo potranno essere richiamati dal giocatore tramite un pulsante ed interveranno in nostro aiuto con vari tipi di mosse sempre richiamabili da noi. Il Kameo dunque può considerarsi come una sorta di “enforcement” nei nostri combattimenti e non come un tag team partner, utilizzando un gergo da Wrestling.

All’atto pratico, ci sono molte possibilità di sfruttare al meglio il “Kameo” ed il combattimento combinato fra il nostro personaggio “principale” ed il “Kameo” sarà un elemento tutt’altro che secondario per cercare di portare a casa più vittorie possibili. Tra l’altro saranno anche coinvolti nel Fatal Blow, una super mossa ripresa dall’altro caposaldo di NetherRealm, Injustice, e che se va a segno può capovolgere le sorti di un incontro anche quando siamo incredibilmente in svantaggio.

Ci sono altre innovazioni nel gameplay di MK1 e vi consigliamo CALDAMENTE di seguire tutti gli eccellenti tutorial che troverete all’interno del gioco per una disamina completa degli approcci da tenere nell’utilizzo dei Kameo, delle modifiche effettuate al sistema di breaker e molto altro ancora, a cominciare dal moveset di ogni singolo personaggio, soprattutto se vorrette essere competitivi nelle battaglie online. Per queste ultime occhio alle novità anche in fatto di personalizzazione e creazione del personaggio che sono stati del tutto rimossi.

Eliminata anche la mitica kripta (le torri invece sono rimaste) che è stata sostituita dalle Invasioni, una sorta di gioco dell’oca con implementazioni da gioco di ruolo che si modificherà nel corso delle stagioni. L’idea è simpatica e divertente. Sarà poi da valutare come verranno implementati i successivi tabelloni e se saranno in grado di raccogliere l’attenzione a medio/lungo termine dei giocatori.

Ultima analisi infine per la realizzazione audiovisiva. NetherRealm ha deciso di realizzare il gioco con Unreal Engine 4 ma la sensazione è che lo abbiano spremuto fino al limite per darci una grafica molto “piena” e ricca di particolari. Nell’insieme il titolo è fluidissimo (anche on line) sempre a 60 fotogrammi al secondo con ambientazioni dinamiche al punto giusto e delle animazioni davvero convincenti.

Anche il sonoro svolge benissimo il suo ruolo sotto ogni punto di vista e sottolineiamo con gioia e gaudio che il titolo è stato completamente localizzato e bene in italiano.

Mortal Kombat 1 Recensione – IN CONCLUSIONE
Non si può che promuovere a pieni voti il reboot (che è però anche sequel… leggere l’inizio della recensione per maggiore chiarezza!) di Mortal Kombat. Questo nuovo numero 1 convince sotto tutti gli aspetti anche se le tante modifiche nel gameplay, nelle modalità di gioco e in tanti altri aspetti di gioco potrebbero inizialmente spiazzare i fan di lunga data della serie. Basterà un po’ di pazienza e gli eccellenti tutoriali disponibili per entrare in questa sota di metaverso di Mortal Kombat che a noi ha convinto fino in fondo sotto ogni punto di vista.

VOTO: 9