Starfield Recensione di uno dei videogiochi più attesi della storia. Sarà gloria universale? Scopritelo subito nella nostra disamina! Disponibile in esclusiva console Xbox (sulla serie X noi abbiamo provato il gioco…) e su PC (disponibile al day one anche su Gamepass dove si può giocare anche in cloud), in primis Starfield rappresenta il primo nuovo universo immaginifico nell’ultimo quarto di secolo firmato da Bethesda: una responsabilità dunque di non poco conto.

Su Starfield inoltre Microsoft (che danni controlla il pacchetto di maggioranza della stessa Bethesda) punta per incrementare la sua quota di mercato nel mondo dei videogiochi e proporre una esclusiva DAVVERO di peso. E diciamolo subito: l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto con alcuni “però” che andremo a descrivere nell’arco dei prossimi paragrafi.

Starfield è DAVVERO TANTA ROBA sotto ogni punto di vista tanto che farne una recensione non è la cosa più semplice al mondo. Partiamo dal tipo di esperienza proposta: il videogame è sostanzialmente un action RPG open world completamente offline. Ma è così vasta ed immensa l’esplorazione nello spazio che potrebbe anche configurarsi come un MMO dove però, a parte il nostro alter ego., il resto dei giocatori è controllato dall’intelligenza artificiale.

Starfield però non è il classico blockbuster che potenzialmente può piacere a tutti. E’ “Made in Bethesda” al 100%: ciò significa che ha i suoi tempi, le sue dinamiche, la sua vera e propria essenza che sarà manna dal cielo per i fan della software house ma al contempo non accontenterà tutti. Insomma, la sua natura di gioco di ruolo è netta ed evidente sotto ogni punto di vista e dunque per comprendere se possa fare o meno al caso vostro, dovete collegarlo al vostro mood relazionale con i vari Elder Scrolls e Fallout.

Dovreste saperlo già tutti ma facciamo un breve ripassino: Starfield è ambientato nel futuro più esattamente nel 2330. L’umanità ha dovuto lasciare il povero Pianete Terra divenuto oramai inospitale e ha superato i confini del sistema solare, colonizzando nuovi mondi e diventando una specie interstellare. Visto che il lupo perde il pelo ma non il vizio, ovviamente anche nello spazio gli esseri umani cominceranno a farsi la guerra ma nel periodo in cui è ambientato il gioco si parte in un momento di relativa tregua.

In questo background cominciamo il gioco nei panni di un minatore spaziale. Ma dopo pochi minuti Starfield cambierà completamente piega e saremo coinvolti in un viaggio ai confini dell’Universo per risolvere un mistero che potrebbe cambiare per sempre il futuro dell’umanità. Robina da poco dunque!

Siamo certi che siete andati già a guardare il voto assegnato a Starfield e dunque già sapete che si tratta di un perfect score sfiorato. Il mancato 10 non è di certo causato dalla realizzazione audiovisiva. Se pur ci sia una qualità altalenante che va dal buono all’eccellente, il rapporto qualità/quantità di Starfield è difficilmente rintracciabile in qualsiasi altra produzione videoludica attuale. Non manca qualche animazione imperfetta o bug ma di fronte ad un open world di queste dimensioni e dalle possibilità praticamente infinite non si può che lodare l’incredibile lavoro svolto dai programmatori di Bethesda per consegnarci un’opera da gustare per un numero incredibilmente elevato di ore. Già la missione principale è molto impattante ma poi tra fazioni, esplorazioni ed altre varie ed eventuali, ci si può perdere letteralmente dentro a Starfield, letteralmente parlando.

Anche il sonoro è stratosferico sul fronte degli effetti audio, delle meravigliose musiche di accompagnamento e l’interpretazione dei dialoghi è di altissimo livello. Purtroppo la localizzazione è avvenuta soltanto con i sottotitoli per quanto riguarda l’italiano. Comprendiamo che il lavoro da svolgere sarebbe stato ENORME ma visto che stiamo parlando DEL titolo di punta Bethesda/Microsoft degli ultimi anni avremmo davvero apprezzato lo sforzo per rendere anche ai gamer tricolori l’esperienza ancora più immersiva.

Non è comunque per la mancata localizzazione che non abbiamo dato il perfect score ma per alcune scelte di design e di meccaniche di gioco. Perché ci è piaciuto navigare nello spazio e fare battaglie tra astronavi con un ottimo sistema di controllo ed anche le sequenze shooter (in prima o in terza persona a seconda della vostra preferenza) sono assolutamente apprezzabili sia per il level design che per un shoot system preciso al punto giusto.

Poi però ci sono anche troppe azioni da reiterare eccessivamente che avremmo gradito più automatiche. Troppi menù da aprire quando si poteva creare qualche scorciatoia più immediata, troppo lente le esplorazioni di alcuni pianeti dove non ci sono mezzi su ruote da utilizzare. Tutti elementi che non scalfiscono in alcun modo la grandezza di questa produzione ma che gli fanno perdere davvero di un soffio il perfect score.

Starfield Recensione – IN CONCLUSIONE
La conclusione in sintesi per Starfield è che è DAVVERO TANTA ROBA sotto ogni punto di vista. Starfield però non è al contempo il blockbuster che potenzialmente può piacere a tutti. E’ “Made in Bethesda” al 100%: ciò significa che ha i suoi tempi, le sue dinamiche, la sua vera e propria essenza che sarà manna dal cielo per i fan della software house ma al contempo non accontenterà tutti. Se comunque non arriviamo al perfect score è per alcune scelte di design e di meccaniche di gioco che non ci hanno convinto fino in fondo ma siamo comunque di fronte ad un prodotto di rilievo ASSOLUTO che ci sentiamo di consigliare CALDAMENTE e senza esitazioni.

Starfield Recensione – VOTO: 9.5