Street Fighter 6 Recensione del nuovo capitolo della serie di casa Capcom che risulta essere semplicemente… un capolavoro! Disponibile per console Playstation (la versione da noi testata, più esattamente su PS5), Xbox e PC, Street Fighter 6 dimostra come il publisher nipponico sappia imparare dai propri errori (ci riferiamo ai tanti commessi con il capitolo precedente della serie) ed anche andare oltre, settando nuovi parametri di riferimento per i picchiaduro a duelli e non solo.

L’unica difficoltà per chi sta scrivendo questa recensione e mettere in ordine i meriti del titolo di Capcom. Partiamo dunque dai tanti strumenti di tutorial con cui apprendere elementi basi e più profondi del sistema di combattimento. L’accessibilità del titolo è anche garantito da una vastissima lista di opzioni con cui poter personalizzare davvero a completo piacimento il sistema di controllo, potendo contare su modelli più o meno complessi in particolar modo per la realizzazione delle combo.

Passiamo poi a parlare delle modalità di gioco che si dividono in tre macrosezioni, installabili autonomamente sulla propria macchina da gioco. La componente più competitiva è il Battle Hub dove si terranno i vari eventi on line ma anche poterli visionare o chiacchierare con altri utenti ed anche ovviamente sfidarli. E ve lo scriviamo forte e chiaro: i combattimenti on line sono semplicemente perfetti, aspetto ovviamente non secondario per i gamer più competitivi.

Se preferite un’esperienza offline niente paura, due macrosezioni sono dedicate proprio a voi! Fighting Grounds propone la modalità arcade per tutti i lottatori con la possibilità di scegliere tra una mini storia di cinque o dodici combattimenti in totale. Possibile utilizzare anche il VS Mode con tante opzioni disponibili. Qui potrete, oltre a creare le vostre battaglie personalizzate speciali, anche provare l’on line soltanto per amichevoli così da non sentire troppo il peso della competizione.

L’ultimo ramo delle modalità di Street Fighter 6 è una novità assoluta per la serie e si chiama World Tour di cui ad inizio recensione potete vedere registrata la prima ora dell’esperienza. La prima cosa che dovremo fare in WT è realizzare il nostro alter ego con un editor decisamente importante che difficilmente non vi soddisferà. Da qui partirà un’avventura stile action RPG con il nostro personaggio da poter plasmare a nostro completo piacimento livellandolo verso l’altro.

Ovviamente l’avventura sarà intervallata da tantissimi combattimenti in cui da adepti della “forza” (ma non dovrebbe essere quella di Star Wars ad occhio e croce…) ci faremo strada in quello che è il nuovo universo immaginifico di Street Fighter con cospirazioni da smascherare e cattivoni da fermare.

Anche il World Tour può considerarsi una sorta di meraviglioso tutorial ma reputiamo che questa modalità del tutto inedita per SF, sarà apprezzata anche dai gamer più incalliti e di vecchia data visto che gli incontri con i “maestri” da cui apprendere le varie tecniche di combattimento oltre che le mosse speciali (e creare un moveset personalizzato a nostro completo piacimento) meritano di essere vissute davvero da tutti anche per i tantissimi cameo, citazioni, richiami e riferimenti al lignaggio della serie.

Un titolo come Street Fighter 6 ovviamente deve avere un combat system all’altezza e anche in questo caso Capcom ha fatto un lavoro di assoluto valore. Fatto salvo che da sempre SF è il termine di paragone per “pulizia” delle interazioni ed ogni elemento ludico, il sesto capitolo introduce anche la Drive Gauge, elemento che cercheremo di spiegarvi di seguito.

Entrambi i giocatori iniziano ogni round con 6 barre di Drive Gauge, che possono essere spese per diverse tecniche offensive, difensive e di movimento. Quando il misuratore non è pieno, si rigenera automaticamente nel tempo. La gestione del Drive Gauge è fondamentale per la strategia del gioco; i giocatori che lo gestiscono meglio avranno un enorme vantaggio su coloro che lo gestiscono male. Ciò permette stili di gioco differeti, rendendo il Drive Gauge un veicolo per l’espressione personale del giocatore.

Spendere energia per le mosse del Drive Gauge non è l’unico modo per far diminuire il misuratore. Bloccare gli attacchi farà diminuire un po’ il Drive Gauge. Gli attacchi più deboli possono far diminuire circa il 5% di una barra del Drive Gauge, mentre alcuni possono svuotare completamente una barra da soli. Questo indebolisce significativamente gli stili di gioco passivi e difensivi; i giocatori orientati alla difesa dovranno concentrarsi maggiormente sulla propria posizione e utilizzare tecniche come il Contrasto di Carica per mitigare questo svantaggio.

Per quanto riguarda la realizzazione audiovisiva, pur precisando che il World Tour ha subito un legittimo e comprensibile downgrade grafico per la diversa natura ludica, Street Fighter 6 è di una bellezza straordinaria. Sia che lo si analizza freddamente per qualità di texture e animazioni oltre che per il granitico frame rate a 60 fotogrammi al secondo, sia in modo più emozionale per il suo indiscutibile valore artistico, la produzione di Capcom è semplicemente quanto di più bello visto nel campo dei picchiaduro.

Vi diamo soltanto uno spassionato consiglio: giocatelo ASSOLUTAMENTE in modalità prestazioni anche in World Tour perché i combattimenti a 30 frame al secondo davvero non si possono vedere! Ottimo anche il comparto sonoro che mescola stili e generi in modo assolutamente convincente.

Vogliamo trovare un difetto a Street Fighter 6? Più che difetto, possiamo affermare che non si può considerare esaltante il numero di lottatori disponibili al day one. Diciotto combattenti sono il minimo accettabile ma si poteva fare sicuramente di più. Frutto di una tendenza oramai predominante in questo genere che vede il rilascio di personaggi aggiuntivi con DLC (a pagamento) ed anche per Street Fighter 6, quattro nuovi lottatori sono previsti in arrivo entro la fine di quest’anno.

Street Fighter 6 Recensione – IN CONCLUSIONE
Street Fighter 6 è tra i migliori esempi disponibili attualmente sul mercato che dimostrano come sia possibile far felici i fan incalliti di una serie e al contempo aprirsi a nuovi gamer. L’unica difficoltà per chi sta scrivendo questa recensione e mettere in ordine i meriti del titolo di Capcom: dalle tantissime modalità di gioco al combat system straordinario, ai tanti tutorial con cui poter entrare nelle dinamiche di gioco senza sentirsi spaesati ed una realizzazione visiva meravigliosa. Unica pecca un numero di lottatori attualmente disponbili non particolarmente elevato che sarà integrato prossimamente da DLC (a pagamento). Ciò non mette in discussione comunque lo stato di assoluto masterpiece e di capolavoro assoluto all’interno del genere dei picchiaduro a duello. Da non perdere insomma!

VOTO: 9.5